Scrivono per noi
La nuova era della comunicazione del comparto vino - parte 1
Il mondo del vino è in continua evoluzione, ma questo accade dai tempi dei negotiants francesi.
Oggi più che mai continua la sua rivoluzione ma sotto un nuovo profilo: quello digitale che avanza inesorabile verso un popolo di influncers, wine specialist e giornalisti.
Una comunità complessa, sempre più intenzionata a diffondere il verbo del vino da una nuova prospettiva e con il passo dell’immediatezza.
Benvenuti in questo mondo particolare, il “social”, uno spazio immenso, senza confini, pensato per gli enonauti più assetati che vogliono solcare le ultime tendenze e i modelli di comunicazione che stanno trasformando il settore vinicolo in un’era che vede l’avanzata di nuove figure professionali sempre più specializzate e attente alle tendenze di mercato e delle nuove frontiere turistiche.
Navigare è un mestiere, non dei più semplici, ma da qualche tempo si sono abbandonate le prue, le poppe, le coperte per un altro patentino, meno costoso, impegnativo e più intuitivo: quello digitale.
Qui bisogna puntare l’ago della bussola verso confini che vanno ad aprirsi nello sconfinato mare dei social con la consapevolezza che, per esplorare nuovi orizzonti, è necessario rafforzare il rapporto umano incontrando produttori ed entrando in contatto con cantine motivate al cambiamento.
Perché il social è la punta di un iceberg, sotto esiste un altro web ovvero quello della curiosità.
Perché il social serve a quello: mettere curiosità, successivamente bisogna armarsi di tempo, pazienza e tastiera per entrare all’interno di un contenitore di notizie immenso ed in grado di raccontare tutto.
Cambia il mondo, cambiano le strategie di comunicazione digitale sempre più direzionate al territorio e al green, questo è vero. Si fanno sempre più avanti progetti destinati alla tutela dei vitigni autoctoni e alla tutela della biodiversità e senza dubbio è un valore aggiunto.
Le nuove piattaforme social crescono e lasciano indietro le più storiche, (vedi Facebook) per fare spazio a nuove esperienze digitali in continuo movimento.
Il mondo del vino è cultura e tradizioni che viaggia nel tempo, uno spazio che nonostante le solide radici di una storia che viene da lontano, si rinnova costantemente incontrando anche tribù delle piattaforme digitali.
Con la tecnologia e i social media, la comunicazione del vino ha subìto una trasformazione radicale: i wine influencer continuano a rigenerare l’eco dell’informazione con una voce chiara e autorevole, autori di una informazione sempre più veloce, dettagliata e completamente smart.
Smart non vuol dire corretta. In un mondo – quello del vino – che lamenta l’assenza di un dizionario adatto ad attrarre le nuove generazioni, considerato troppo settoriale, siamo ancora alla ricerca del giusto modo di comunicarlo. Siamo solo all’inizio.
Di un esercito si parla, di personaggi in 3D che sparano da cannoni di parole molteplici e multiformi key words, nozioni, curiosità, in un linguaggio facilmente comprensibile.
Recensioni, video, post, podcast e contenuti digitali per realizzare un ponte tra i vignerons di tutto il mondo e gli utenti dei social networks, questo sarebbe la desiderata! Il ruolo deve essere questo, ovvero facilitare l’unione tra il produttore ed il B2C.
Opinion leaders che consentono alle cantine di raggiungere più facilmente nuovi mercati e un pubblico in continua ricerca di nuove esperienze legate al turismo enogastronomico, che partono dal bicchiere per estendersi al territorio.
Nel mentre, nella carta dei valori dei professionisti del digitale, non manca la social responsabiliy. Ma di cosa si tratta? Un patto etico e morale che unisce il comparto enologico e i nuovi comunicatori. Influencer, Youtuber, Instagrammer, Blogger, tutti insieme per promuovere Il vino come vero esempio di patriottismo italiano con l’obiettivo di proteggere tutte le risorse del capitale umano e territoriale.
Il digitale ha riconvertito parametri della comunicazione, proponendosi con un approccio etico verso la terra e l'uva, senza mai dimenticare la necessità del contatto, quello intimo o per meglio dire umano, con il territorio.
I nuovi Ciceroni del vino hanno l’obbligo di realizzare una comunicazione chiara, trasparente e diretta per fornire una piccola cassetta di strumenti al pubblico, da aprirsi alle relazioni e stimolare la curiosità.