Nuovi Trend di Mercato

Come avvicinare i nuovi wine lovers al mondo del vino?

Ma da chi sono rappresentate le nuove leve che avanzano senza fare troppo rumore rinnovando le schiere di fedelissime generazioni? La risposta arriva diretta dalla base dei consumi, una solida combinazione di elementi che sfocia in un unico valore o, per dirla meglio, in una sola parola: cultura. Sostenibilità ad ampio raggio, che tocca quella ambientale, economica, territoriale. Insomma, questo il centro gravitazionale dei nuovi appassionati sempre più attenti al bere con consapevolezza, senza irrigidirsi sul significato di ‘quantità’. Consapevolezza come bussola di orientamento che però non fissa le basi di selezione sulla qualità direttamente proporzionale al chilometro zero, piuttosto che va a direzionarsi verso un vino sempre più legato al territorio e con un profilo immediatamente riconoscibile. Contentissime, le nuove generazioni che hanno formattato il palato all’autenticità, che vanno ad affiancarsi ai non più giovanissimi.

A darci qualche indicazione, infatti, è un'indagine condotta da CGA by NielsenIQ: il 40% dei consumatori italiani preferisce il vino, soprattutto se collegato ad un evento esperienziale e fuori casa. Di nuovo, sostenibilità e responsabilità sociale. Valorizzare la nuova parola d’ordine per attrarre i giovani consumatori e la generazione che avanza. E le cantine, di risposta, mostrano un impegno concreto a far conoscere il territorio e le sue produzioni. E per quanto le bollicine rappresentino il trend più in voga, il vino fermo resta l’indiscussa scelta tra i consumatori italiani con un più 75 per cento. Una preferenza che offre agli operatori del settore un punto di partenza solido che genera nuovi contenuti e contenitori, come quella di creare esperienze enogastronomiche che possano attrarre i consumatori di tutte le fasce di età.
Non da meno, poi, l’interesse a mettere in evidenza le varietà autoctone, punti di forma di identificazione territoriale, che stanno spopolando sempre di più nel mondo dei professionisti e aumentano la curiosità, invece, tra i neofiti. Un vero marchio connotativo che funziona come una calamita. 

Esperienza, difatti, è la nuova chiave di accesso dei winelovers emergenti, o per meglio dire, ‘enoturismo’. Le nuove generazioni, concretamente, sono attratte dalle esperienze dirette in cantine, rigenerati templi del sapere dove possono assorbire nozioni sui processi di produzione e sulle varietà territoriali. A darcene conferma, sono i dati dell’ultimo"Report Enoturismo e Vendite Direct-to-Consumer 2024" pubblicato dal gruppo tech Divinea, un solido focus d’indagine che apre una finestra di riflessione sui prossimi passi da fare.

Ma come coniugare nuove tendenze ai wine lovers? In primis, comunicazione e marketing, punti di partenza che gli operatori del settore devono tenere ben a mente per raggiungere la Gen-Z, cresciuta a pane e tecnologie digitali. Un inizio, senza troppo andarci intorno, è utilizzare piattaforme digitali e social media per promuovere esperienze enogastronomiche, che saranno poi veicolate su piattaforme social digitali, che avvieranno un tam - tam mediatico per attrarre l'attenzione dei giovani consumatori.

Attenzione però, non solo visite statiche in cantine con chiusura  di degustazione di vini. Eventi culturali, incontri interattivi e attività all'aperto. Un esempio? Tour in bicicletta cavalcando la perpendicolare verde dei vigneti.

Avvicinare i nuovi wine lovers al vino richiede un approccio creativo e multifacetico attento alle tendenze emergenti e dei cambiamenti nei comportamenti dei consumatori. Sfruttando l'enoturismo, la sostenibilità, le partnership e le strategie di marketing mirate, gli operatori del settore vinicolo possono creare esperienze enogastronomiche coinvolgenti che ispirano e appassionano le nuove generazioni al meraviglioso mondo del vino italiano.