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Ritornano i brindisi fuoricasa con birra, vino e cocktail
Dopo due anni complicati, è arrivato il momento di festeggiare il Natale con un brindisi fuoricasa. Ma cosa berranno gli italiani in bar, ristoranti e pizzerie? A fotografare le nuove mode e i trend consolidati ci ha pensato Partesa, società specializzata nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Horeca che vanta 33 anni di esperienza un portfolio di oltre 8mila referenze. Fattore comune di feste di lavoro e aperitivi con gli amici è la ricerca di un drink di qualità.
Boccali e pinte si riempiono di birre premium e analcoliche.
Dopo mesi di asporto e delivery che hanno fatto esplodere il trend delle bottiglie, le feste 2022 sanciscono il gran ritorno della spillatura: in questo periodo, infatti, il fusto di birra cresce molto più velocemente dei formati confezionati. E se anche quest’anno la proposta di "birre di Natale" resterà più contenuta, secondo il distributore italiano a riempire pinte e boccali degli italiani nei brindisi fuoricasa saranno indubbiamente le birre premium, a partire dalle Ipa (India Pale Ale) e Apa (American Pale Ale) e dalle Lager Plus, che registrano le performance più brillanti del mercato. Ne è un esempio il successo di Beavertown, il birrificio londinese fondato nel 2011 da Logan Plant, figlio del leggendario frontman dei Led Zeppelin, e delle sue Ipa senza compromessi, come la Lupuloid, un vero e proprio concentrato di luppolo realizzato con Citra, Mosaic ed Equinox, dal colore dorato velato e pungenti e fresche note agrumate, tropicali e di resina, o la Neck Oil la Session Ipa per eccellenza del birrificio, dal corpo deciso e le spiccate note tropicali dei luppoli aggiunti in dry hopping. In generale, con l’arrivo del freddo, gli italiani cercano birre più strutturate, sempre di livello, da gustare da sole oppure in abbinamento con i piatti più tipici della stagione invernale. E, in ogni caso, in modo responsabile. Accanto alle birre speciali che guidano il trend del momento, infatti, si confermano le proposte alcol free, come la Heineken 0.0 o la Birra Moretti Zero, per un brindisi a tutto gusto e senza pensieri.
Feste e bollicine, una equazione che lascia spazio anche a passiti e rossi.
L’equazione "feste = bollicine” si conferma anche in questo 2022 che vede performance straordinarie dello champagne, scelto non solo per il momento dei brindisi, ma anche a tutto pasto, con etichette capaci di accompagnare perfettamente sia piatti di pesce sia sapori più decisi - come gli champagne di Eric Taillet, il “re del Meunier”, che da quest’anno Partesa sta portando nei ristoranti e nei wine bar italiani. Importantissime anche le richieste per gli spumanti italiani, dai grandi nomi come Franciacorta e Trentodoc, alla crescente attenzione per gli sparkling del Sud Italia. E senza mai dimenticare la regione del Prosecco, da cui provengono i cinque spumanti facilmente leggibili, all’insegna dell’essere (e del bere) semplice, che compongono B-Simple, la linea private label che Partesa ha lanciato proprio in occasione delle Festività. E dopo la lunghissima estate di quest’anno, le temperature più fredde aprono finalmente la stagione dei vini rossi, con protagoniste le grandi denominazioni, come Barbaresco, Barolo, Brunello di Montalcino, Chianti, e le produzioni del Sud Italia, che stanno vivendo una sorta di rinascimento. Da tenere d’occhio, infine, l’evoluzione dello stile dei passiti, avviata dai Sauternes: non più solo “vini da meditazione”, come amava definirli il grandissimo Luigi Veronelli, ma sempre più abbinabili alla parte gastronomica, dai formaggi al dessert.
Gin campione incontrastato degli spirits da miscelazione.
Infine, quando si parla di spirits, miscelazione e referenze di qualità restano i trend per eccellenza secondo Partesa. Il Gin premium continua a regnare incontrastato, con una crescita doppia rispetto a quella della categoria liquori nel suo complesso. Sempre la miscelazione sostiene le ottime performance del Vermouth premium che cresce più velocemente nella categoria aperitivo rispetto a Bitter e Vermouth tradizionali. Andamento positivo anche per le richieste di spirits a base agave, nonostante il momento di difficile reperibilità di questo prodotto sul mercato. A orientare nella scelta tra le innumerevoli etichette resta soprattutto il brand, ma si confermano anche l’attenzione alla territorialità e agli ingredienti utilizzati per la distillazione. E mentre l’aperitivo continua a vivere un momento di interessante exploit, con preferenze nette per la miscelazione, nell’after dinner degli italiani iniziano ad affermarsi anche rhum e whisky - in particolare Bourbon americani e Irish Whisky -, rigorosamente di fascia premium e con caratteristiche di eccellenza.
Massimo Reggiani: "L'economia rallenta, ma gli italiani sono consumatori sempre più preparati".
«I difficili mesi della pandemia hanno alimentato non solo il desiderio di convivialità, ma anche la cultura del buon bere e del bere responsabile che sta guidando le ottime performance dei prodotti premium - ha commentato Massimo Reggiani, ad di Partesa - Il momento critico per l’economia, nazionale e non solo, rende tutt’altro che scontata la scelta per la qualità da parte degli italiani, che però in queste feste 2022 tornano, sempre più preparati e curiosi, a celebrare la ritrovata normalità riconoscendo tutto il valore per le produzioni d’eccellenza, che vediamo affermarsi in maniera trasversale in tutte le categorie e le occasioni di consumo».