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Alta Langa o Ramì con l’anatra all’arancia ricordando Tognazzi
Tratto da: Quotidiano.net/magazine - 01/05/2022
Nel film ’L’Anatra all’arancia’ di Luciano Salce, girato tra Roma e Punta Ala nel 1975, l’iconico piatto entra nella storia del Cinema italiano (La pellicola fruttò a Monica Vitti il David di Donatello e il Nastro D’Argento).
La trama è un valzer della gelosia tutto gag e battute esilaranti, fino a raggiungere il culmine quando Livio (Ugo Tognazzi), tentando di riconquistare la moglie Lisa (Monica Vitti), prepara l’anatra all’arancia, aggiungendo il ‘piticarno’ una spezia afrodisiaca inventata.
Oggi è un omaggio a Ugo Tognazzi a 100 anni dalla nascita, ricordando la sua passione per la gastronomia.
Quali vini potremmo abbinare a questo iconico piatto, che si ritiene sia stato generato dai cuochi fiorentini di Caterina de’ Medici e poi portato a Versailles quando andò in sposa a Re Enrico II?
Ci viene in aiuto Alberto Cauzzi, direttore della guida Passione Gourmet e gran connoisseur di champagne e vini:
"L’abbinamento non rivela particolari complessità, ci servono corpo, ossidazione e una beva sgrassante. Pertanto ecco un irriverente Alta Langa Marcalberto millesimato 2018, tra i precursori del Metodo Classico italiano senza solfiti, vinificato nel cuore di Santo Stefano Belbo, in una piccola azienda a ‘trazione famigliare’. Sentori di crosta di pane, profumi floreali, corpo e struttura data dai 40 mesi sui lieviti, nella storica cantina in tufo.
Oppure un vino siciliano da uve Grecanico e Inzolia con leggera macerazione, il Ramì 2020 dell’azienda agricola COS. Un bianco longevo, che matura in vasche di cemento, a Vittoria, sulla punta sud orientale dell’isola, in una piccola realtà fondata nel 1980 da tre amici. Al naso note erbacee, mandorla, frutta gialla, cedro candito, un sorso secco, minerale, iodato, persistente.
Per concludere con un amarone contemporaneo, elegante e fine, come il Ciliegio 2017 della Collina dei ciliegi. Il gioiello di Massimo Gianolli e Stefano Falla, 45 ettari di vigne immerse tra i ciliegeti, sulle colline della Valpantena (Verona). Al naso confettura di frutta, caffè tostato, cacao, spezie e tabacco, in bocca intenso, sentori di ciliegia sur matura, finale balsamico e persistente".
di Luca Bonacini